giovedì 10 novembre 2011

nasce un altra ITALIA?

manacano poche ore alle dimisioni del Presidente Berlusconi e sembra che l'invito di Napolitano per costruire un governo di responsabilità nazionale guidato da Monti abbia fatto breccia all'interno del Parlamento . Le forze sociali ed imprenditoriali si sono schierate a gran voce su questa proposta di Napolitano, e debbo dire con grande senso di responsabilità nei confronti del futuro del nostro paese. Tocca adesso alle forze politcihe quelle più importanti PDL e PD, io credo che se la politica vuole recuperare dignità nei confornti dei cittadini italiani questa crisi, costituisce un ottima occasione, non ci si può tirare indietro in una situazione del genere solo per meri vantaggi politico elettorali. La lega e L'idv, stanno invece dimostrando miopia e "disinteresse", per quello che sta accadendo avendo affermato che mai voteranno un governo guidato da Monti. Vorrebbero le le elezioni, sapendo che con questo sisietma elettorale, nessuno dei tre attuali schieramenti sarebbe in grado di avere al Senato una maggioranza utile per governare. E a quel punto cosa andremmo a dire all' UE, alla Bce che troveremo una soluzione rabberciata allenado soggetti politci, solo per cementare la gestione del potere, senza nessuna uniformità ed omogenità politico programmatica?? non scherziamo sarebbe davvero la fine

giovedì 29 settembre 2011

La società e la politica: dove andremo a finire

La fase storica ci consegna un panorama molto grigio. Lo stato di salute della politica italiana è critico, dopo la manovra approvata con tanti giudizi negativi, c'è un progetto di rilancio della nostra economia che è sotto la lente di ingrandimento delle forze sociali e dell'opposizione. Il contesto europeo sembra aver trovato una quadra sulla vicenda del salvataggio della Gregia Oggi il Bundestag tedesco ha dato via libera a questa operazione. I mercati sono costantemente in fibbrillazione. Sono tutte situazioni che spaventano chi da soggetto passivo si trova dentro questi scenari.
Cosa fare? Credo che il futuro ci riservi solo una possibilità: quella di imparare a sopravvivere e costruire il proprio futuro. Normalmente la disperazione assaliva le genti durante e dopo un conflitto bellico; oggi i conflitti sono diversi, ma l'istinto deve essere quello: grande creatività, ottima gestione del proprio patrimonio, investimento sul futuro e mobilità sociale.
Alle famiglie, alle persone, alla società interessa capire, oltre alla analisi della evoluzione delle vicende politco e sociale, come "sopravvivere" nel sistema. La sfida deli prossimi 5 anni è davvero la Big society, ovvero la capacità di autorganizzare la propria vita, indipendentemente da quello che le protezioni sociali fino ad ora hanno consentito, dovremo occuparci di noi stessi e delle nostre comunità, tornando forse ad un vivere più semplice ma forse più autentico

giovedì 19 maggio 2011

La farsa continua

Ancora una volta non abbiamo capito cosa davvero è successo al Comune di Terni, leggendo i giornali, il Sindaco sembra intenzionato a ritirare le dimissioni presentando un nuovo programma integrato con i contenuti emersi durante la fase di "partecipazione". Ma siamo sicuri che questo accontenterà i sette consiglieri della ex Margherita? E che si preannuncia un finale del tipo " e tutti vivranno felici e contenti". Se così fosse è evidente ancora di più che siamo rimasti vittime dell'ennesimo teatrino, nel senso che i 7 consiglieri, con ambizione di avere qualche assessorato ci hanno provato, il Sindaco gli ha fatto capire che la città e con lui, e che non c'è trippa per gatti, e quindi sostanzialmente si è solo perso tempo e tanti fiumi di parole. Il modo peggiore di perdere tempo. Ma in fondo che problemi abbiamo per pensare che il tempo sia così prezioso per questo territorio. Arrivederci

martedì 17 maggio 2011

Crisi i comune, l'addio della ThyssenKrupp

“CRISI DI PALAZZO: SE LA CONOSCI LA EVITI”

Mi chiedo come professionista che si occupa di comunicazione, cosa pensano i ternani leggendo i giornali o guardando la televisione in questi giorni, in merito a tre questioni: la crisi al Comune di Terni , le dichiarazioni della ThyssenKrupp di vendere la produzione dell’acciaio inox, ed infine la vicenda degli insulti al Vescovo di Terni da parte di un componente di una band che ha tenuto un concerto nella nostra città.
Sull’ultimo di questi tre episodi , malgrado la rilevanza che il fatto ha suscitato, credo ci sia poco da dire, è opportuno immaginare che si tratta di una persona maleducata che pronuncia frasi ingiuriose verso una istituzione; sul resto ritengo valga la pena fare una riflessione.
Partiamo dalla crisi in Comune.
Stimolati dalle notizie dei quotidiani locali, i cittadini ternani che cercano di interpretare le ragioni che hanno spinto il Sindaco Di Girolamo a dimettersi hanno difronte uno scenario piuttosto complesso da interpretare: le numerose dichiarazioni politiche appaiono confuse e direi piuttosto incomprensibili.
Sono convinto che difronte ad una domanda diretta “lei sa perché il Sindaco si è dimesso”, il 90% delle persone “comuni”, non sarebbe in grado di dare la stessa risposta : tutto ciò non per disattenzione, per disinteresse o per mancanza di informazioni ma per la complessità che “apparentemente” sembra avere la situazione per chi non è un addetto ai lavori.
Una valutazione può essere: siamo difronte ad una crisi della coalizione che ha sostenuto il Sindaco durante le elezioni, il fatto può essere considerato abbastanza normale tenuto conto che si parla di politica e di una coalizione quella che ha sostenuto la candidatura del Sindaco molto ampia e articolata.
La verità si riesce a cogliere solo dedicando una particolare attenzione alle notizie uscite in questi giorni: il problema non riguarda la coalizione, ma il Partito Democratico, quello a cui è iscritto il Sindaco di Terni, nei fatti il vero responsabile delle dimissioni del primo cittadino. Accertato questo è importante capire le ragioni di questa crisi tutta interna al PD, la storia di un conflitto senza esclusioni di colpi, tra componenti politiche che i media definiscono ex ds ed ex margherita.
Un conflitto che nella nostra regione è stato tendenzialmente sempre presente ma che fino ad oggi non aveva mai messo in discussione gli equilibri politico amministrativi come in questa circostanza: infatti è in discussione la leadership politica nella “gestione” della amministrazione, quindi il ruolo del Sindaco e degli assessori.
E’ davvero una brutta storia dentro la quale veniamo tirati per i capelli; credo infatti che molto di voi, è successo oggi a me, vengano raggiunti da sms, su facebook o con una telefonata per partecipare al giro di consultazioni che il Sindaco ha avviato prima con le associazioni e adesso con i cittadini.
Se questa è la verità, cari cittadini, evitiamo il rischio di “subire”, in una fase di crisi stagnante, con tutti gli indicatori economici che mettono in evidenza le cattiva salute della situazione socio economica del nostro territorio, una crisi in parte culturale in parte legata alla gestione del “potere” all’interno di un partito, dove ex ds ed ex margherita non riescono più a convivere. Non dobbiamo rischiare di essere vittime e/o strumenti di questa lacerazione tutta interna ad un partito che potrebbe non esserci più prima della fine del 2011. Rispettate le istituzioni ma dite al vostro Sindaco, al nostro Sindaco che è giunto il momento di avere coraggio e di esercitare la sua leadership, di presentarsi in consiglio con un programma che contenga idee e progetti rivolti agli interessi generali della città, in grado di sostenere il nostro territorio che rischia di finire nelle sabbie mobili.
E veniamo all’ultimo fatto che leggiamo dai giornali. La vicenda Thyssenkrupp.
Credo che in questi giorni molti cittadini si chiedano cosa vuol dire per il nostro territorio la scelta della Thyssenkrupp di scorporare e vendere gli acciai speciali. Potrebbe essere l’inizio di una crisi terribile o come qualcuno afferma una grande opportunità?
Per come ci viene raccontata e mi sento di condividere l’allarme lanciato dai media, sarebbe necessario difronte ad un fatto del genere e tenuto conto che in tutti questi anni non siamo riusciti a diversificare il tessuto produttivo del nostro territorio che l’agenda politico istituzionale fosse completamente dedicata ad approfondire le conseguenze di questo annuncio.
E’ qui che nasce il paradosso.
Le Istituzioni, i partiti, invece di essere responsabilmente concentrati nell’ affrontare una situazione che qualche mese fa era imprevedibile (infatti nessuno poteva immaginare l’effetto di una sentenza come quella che ha coinvolto l’AD della ThyssenKrupp e le conseguenze di un processo mediatico che mostra la sua lunga coda), sono coinvolti e distratti dal teatrino della politica, inconsapevoli che con la crisi del polo chimico, le difficoltà delle PMI a reggere il peso della crisi e la decisione della ThyssenKrupp di vendere potremo trovarci davvero in una situazione critica.

giovedì 28 aprile 2011

Chi si ferma è perduto

Ma sarà veramente questo il futuro, essere connessi 12 ore al giorno, completamente immersi nei social network, a inviare sms, a scaricare film e musica, a chattare. L'idea è sicuramente affascinante, ma come l'esperienza ci insegna quando nella nostra vita qualcosa, in questo caso la tecnologia prende totalmente il sopravvento, rischiamo di modificare quel sano equilibrio che è necessario per gedere della semplicità di un vivere normale. Più che una affermazione il mio è un dubbio. Mi piace immaginare quello che accadrà tra dieci anni e mi domando come la società, le persone si relazioneranno con questa realtà globale della comunicazione. Potremo forse vivere avendo intorno a noi solo macchine che magari ci consentono di viaggiare rimanendo nella nostra casa, che ci consentono di vivere l'emozione di un concerto godendo di questo solo tramite un pc, o che i nostri telefoni avranno schede con cui potremo fare operazioni bancarie. Ovviamente la mia fantasia vive un momento di gloria , ma la domanda finale è : la nostra società futura che essere umani ci consegna??

martedì 29 marzo 2011

lunedì 31 gennaio 2011

Comunicazione e Rappresentanza il mio nuovo libro edito dalla Luiss University Press

Il mio libro un piccolo contributo sul tema della rappresentanza degli interessi, tema attuale affrontato nei giorni scorsi dalla Marcegaglia, ma anche dal mondo delle Cooopeative che nei giorni scorso ha formalizzato un processo federativo tra le diverse espressioni associative del mondo della cooperazione. Il libro nasce con il contributo di autorevoli rappresentanti delle associazioni di categoria e pone una riflessione sul futuro della rappresentanza. hanno dato il proprio contributo Direttore della Luiss Pierluigi Celli, Claudio Velardi, il Presidente Nazionale di Confcommercio Sangalli, il segretraio Nazionale della Cna, Silvestrini, il Presidente Nazionale di Federmanager Ambrogioni, il presidente Nazionale della Coldiretti Marini e molti altri....
Siamo oramai alle porte di una crisi politica annunciata. Tutto ciò che è accaduto in questi ultimi mesi ha portato il paese in una crisi politica irreversibile. Le elezioni sembrano essere l'ultima spiaggia per uscire dal pantano. Io personalmente non solo non ne sono sicuro, ma temo che saranno solo un passaggio obbligato che non sioglerà i nodi che esistono. Avremo Berlusconi candidato premier del centro destra, Bersani candidato premier del centro sinistra e alla fine la spunterà Casini come premiere del nuovo centro. La legge elettorale attuale non consentirà a nessuno di uscire vittorioso, nel senso che anche se il PDL o come si chiamerà le elezioni, è probabile con il sistem di regole che al Senato non avrà la maggioranza. Quindi 4/5 mesi di guerra politica per tornare ad una situazione precaria e ancora più pesante. Può un paese subire questa ulteriore situazione. possiamo pensare con i problemi che ha la nostra economia e con questo debito pubblico di trovarci ancora in un sistema politico senza governo? No non credo che l'Italia possa resistere a questo scenario.
E allora un appello a cercare una soluzione alternativa, che possa scongiurare questo rischio. Solo il Presidente della Repubblica, può trovare la quadratura di questo cerchio che non si riesce a chiudere. Che almeno si faccia una legge elelttorale nuova che reintroduca la preferenza e che dia una maggioranza stabile a chi governa, altrimenti non so dove possiamo andare a finire. Un paese che non è governato o è che governato male è un paese che soffre la manacanza di politiche pubbliche oggi così determinanti per continuare, stringendo i denti, a non essere sommersi dalla paura, dalle tensioni sociali, dalla disoccupazione. Dobbiamo sapere che 5 mesi di stop, sono 5 mesi di agonia per le nostre imprese, per le famiglie per lo sviluppo.Non possiamo permettere che questo accada. Un appello anche ai media, non dovrebbero limitarsi a fare il tifo per questa o quella coalizione, per questo o quel leader, ma sprinare le classi dirigenti a sostenere una fase costituente. E' necessario un reset per ricominciare. Non è il futuro di Berlusconi, di Bersani, di Vendola di Casini, di Fini, che interssa agli italiani ma la visone futura di un paese.